Come si origina e da dove proviene il suo isotopo più stabile, il Radon 222? Attraverso il decadimento dell’Uranio 238, si origina l’elemento radioattivo Radio-226 a seguito del decadimento del quale si ottiene l’isotopo Radon 222, un gas chimicamente inerte, incolore, inodore e insapore.
La pericolosità del gas Radon risiede nel fatto che nei luoghi chiusi può raggiungere concentrazioni davvero elevate che possono risultare estremamente dannose. È nelle case, nei luoghi di lavoro e nelle scuole la principale esposizione al rischio gas Radon per la maggior parte delle persone.
La concentrazione dipende da quanto Uranio è presente nel terreno sottostante l’edificio in quanto il gas migra dal suolo e penetra all’interno dei locali. Di conseguenza i livelli di gas Radon sono generalmente maggiori nelle cantine e nei piani bassi.
Gas Radon: quali le conseguenze sulla vita?
Il principale danno per la salute (e l’unico per il quale si abbiano al momento evidenze epidemiologiche) legato all’esposizione al gas Radon è un aumento statisticamente significativo del rischio di tumore polmonare.
Il Radon è considerato a livello mondiale, il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi ed è stato valutato che il 50% dell’esposizione delle persone a radiazioni è dovuto proprio al gas Radon.
Gas Radon: misurazione ed effetti sulla salute
Il Radon 222 costituisce quindi un serio problema ambientale e sanitario; è necessario pertanto non correre rischi e misurarne la concentrazione negli ambienti chiusi.
Il gas Radon presente negli ambienti di vita, penetrando nel corpo, danneggia i tessuti polmonari.
La respirazione, infatti, introduce nei polmoni il particolato atmosferico a cui si legano i prodotti di decadimento del Radon (RDP) che sono radioattivi, producendo danni chimici e fisici all’organismo.
Gas Radon: i sintomi
I sintomi compaiono solitamente in modo tardivo in relazione ai gradi di diffusione e sono rappresentati da:
– Tosse
– Emottiosi
– Difficoltà respiratorie
– Dolore toracico
– Febbre
L’esposizione prolungata può portare ad anomalie nel ciclo cellulare, quando avviene una proliferazione di neoplastiche maligne (tumori).
Gas Radon: alcuni interventi
Purtroppo non è possibile eliminare del tutto il Radon dagli ambienti in cui si vive. Ci sono però diversi modi (con diversa efficacia) per ridurne la concentrazione nei luoghi chiusi, come ad esempio:
- realizzare accanto alla superficie dell’edificio un pozzetto per la raccolta del Radon, collegato a un ventilatore. Depressurizzando il suolo, si crea una depressione che raccoglie il gas e lo espelle nell’aria esterna all’edificio
- pressurizzazione dell’edificio: aumentando la pressione interna, si può contrastare la risalita del radon dal suolo.
- migliorare la ventilazione dell’edificio
Gruppo Alis: misurazione, valutazione e bonifica
Il Gruppo Alis effettua la valutazione del rischio Radon, in ottemperanza alla normativa vigente, mediante l’utilizzo di campionatori passivi, pellicole sensibili che, lasciate indisturbate per un periodo di 360 giorni nelle postazioni individuate, saranno in grado di registrare i livelli di radioattività alfa. Gruppo Alis garantisce:
– Misurazione dei livelli di concentrazione del Radon per luoghi di lavoro e appartamenti
– Valutazione del rischio (per datori di lavoro)
– Progettazione di interventi per la bonifica del Radon
Questi servizi sono svolti dal Gruppo Alis per:
– datori di lavoro e per locali aperti al pubblico (obbligo di legge)
– proprietari di immobili o appartamenti (procedura volontaria)
– richieste di autorizzazione in deroga all’art. 65 del D. Lgs. 81/08 da presentare alla ASL in caso di luoghi di lavoro sotterranei.
Piaciuto l’articolo Gas Radon: come individuarlo ed eliminarlo?
Puoi approfondire l’argomento leggendo anche questo https://www.gruppoalis.it/gruppo-alis-monitoraggio-del-radon-presso-edifici-pubblici-e-privati/
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