Gruppo Alis offre consulenza specializzata per la fase preliminare di valutazione del “rischio amianto” ossia, a seguito di censimento e mappatura, la valutazione dello stato di conservazione dei manufatti e la correlazione con i rischi per la salute dei lavoratori operanti negli ambienti in cui viene accertata presenza di manufatti in cemento amianto
Quando si parla di amianto, si entra in un terreno estremamente delicato e pericoloso. Questo materiale, utilizzato abbondantemente nel passato per le sue qualità ignifughe e isolanti, si è rivelato nel tempo un grave rischio per la salute. Oggi, il smaltimento amianto è regolamentato da normative rigide per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. In questo articolo vedremo in dettaglio quali sono i rischi legati all’amianto, le procedure corrette per lo smaltimento e l’iter burocratico necessario. Se hai bisogno di una guida specializzata, il Gruppo Alis è l’azienda di riferimento che può aiutarti in ogni fase del processo.
I rischi legati all’amianto
L’amianto, o asbesto, è un materiale che si presenta sotto forma di fibre sottili e resistenti. Il problema principale sorge quando queste fibre si disperdono nell’aria e vengono inalate. L’esposizione all’amianto può provocare una serie di malattie gravi, tra cui:
- Asbestosi: una malattia polmonare cronica causata dall’accumulo di fibre di amianto nei polmoni, che porta alla progressiva perdita della capacità respiratoria.
- Mesotelioma pleurico: un tumore raro ma estremamente aggressivo che colpisce la pleura, la membrana che riveste i polmoni.
- Cancro ai polmoni: l’esposizione prolungata all’amianto è stata riconosciuta come una delle principali cause di cancro ai polmoni.
È fondamentale comprendere che anche piccole quantità di amianto possono essere pericolose se non gestite correttamente. Per questo motivo, il suo smaltimento deve essere eseguito da professionisti specializzati, in grado di operare in sicurezza.
Le procedure per il corretto smaltimento dell’amianto
Quando si tratta di smaltire l’amianto, non è possibile farlo da soli. La legge vieta ai privati di rimuovere e smaltire l’amianto senza seguire le procedure stabilite. Vediamo i passaggi chiave per eseguire una rimozione e smaltimento sicuro:
- Valutazione iniziale: Il primo passo è affidarsi a una realtà certificata, come il Gruppo Alis, per una consulenza ai fini della verifica dello stato di conservazione dei manufatti in cemento-amianto.
- Messa in sicurezza: Nel caso dalla precedente valutazione né risultasse la necessità di rimozione, è essenziale mettere in sicurezza l’area per evitare la dispersione delle fibre nell’ambiente. Vengono utilizzati teli protettivi e sigillanti per coprire le superfici.
- Rimozione: La rimozione dell’amianto deve essere eseguita da personale specializzato dotato di dispositivi di protezione individuale (DPI), come maschere e tute anti-amianto. Le fibre non devono assolutamente essere disturbate o spezzate, perché è proprio la rottura delle stesse a liberarle nell’aria.
- Imballaggio e trasporto: Una volta rimosso, l’amianto viene sigillato in contenitori appositi e trasportato in discariche autorizzate. Il trasporto deve rispettare normative precise per evitare ogni possibile contaminazione.
- Smaltimento: L’amianto non può essere smaltito come un rifiuto comune. Esistono discariche apposite dove il materiale viene trattato e confinato in sicurezza, secondo le normative vigenti.
Affidarsi alla consulenza del Gruppo Alis è garanzia di qualità nella supervisione secondo normativa di queste operazioni.
L’iter burocratico per lo smaltimento dell’amianto
Lo smaltimento dell’amianto è un processo che richiede non solo attenzione alle procedure pratiche, ma anche il rispetto di un preciso iter burocratico. Ecco i passaggi principali:
- Comunicazione alle autorità: Prima di procedere con la rimozione dell’amianto, è necessario informare le autorità competenti, generalmente l’ASL o l’ARPA di competenza, presentando un piano di lavoro. Questo piano deve includere dettagli come la quantità di amianto da rimuovere, le tecniche che verranno utilizzate, e i tempi previsti.
- Autorizzazioni: Una volta presentato il piano, bisogna attendere l’approvazione delle autorità. Solo dopo aver ricevuto il nulla osta è possibile procedere con le operazioni di smaltimento.
- Certificazione di bonifica: Al termine delle operazioni di smaltimento, la ditta incaricata rilascia un certificato di bonifica, che attesta che l’area è stata liberata in sicurezza dall’amianto. Questo documento è fondamentale per chiudere l’iter burocratico.
- Aggiornamenti catastali: Infine, se l’amianto era presente in edifici registrati al catasto, è necessario aggiornare i dati catastali per segnalare la rimozione del materiale pericoloso.
Il Gruppo Alis, si occupa sia di monitorare per conto del committente l’iter di rimozione verificandone la congruità con le linee guide normative, sia ,nel caso in cui a seguito valutazione del rischio non si fosse resa necessaria la rimozione, di pianificare le verifiche ispettive previste per il monitoraggio continuo dello stato di conservazione dei manufatti censiti.
In conclusione, lo smaltimento dell’amianto è una procedura che richiede grande attenzione e competenza. I rischi legati a questo materiale sono troppo elevati per essere sottovalutati, e per questo è essenziale affidarsi a professionisti del settore.